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Decreto sblocca Italia
Il decreto sblocca italia, approvato la scorsa settimana dal consiglio dei ministri, doveva rappresentare una novità importante per l'edilizia. ma così è stato in parte, perché solo alcune delle misure per la casa previste nella bozza sono state inserite nel testo finale. ecco le 4 novità che sono entrate e le 2 che ne sono rimaste fuori
negli ultimi giorni il governo si è impegnato in un importante lavoro di limatura del testo, dagli oltre 90 articoli si è passati infatti solo a 44. il pacchetto casa, che sembrava a rischio, è stato inserito con una versione ridotta rispetto alla formulazione iniziale. ecco le 4 misure che sono entrate nel testo e le 2 che ne sono rimaste fuori
le misure che entrano nel pacchetto casa
1) sconto fiscale per chi affitta: è previsto uno sconto fiscale (pari al 20% dell'immobile) per chi acquista una casa nuova o interamente ristrutturata, a condizione che l'abitazione venga affittata a canone concordato per almeno otto anni
2) sconti tasi per i cittadini virtuosi- i comuni possono accordare uno sconto della tasi, la nuova imposta sui servizi indivisibili, a un gruppo di cittadini o a un'associazione di commercianti se questi intervengono nella manutenzione o nella riqualificazione di un giardino, di una strada o di un arredo pubblico
3) ristrutturazioni più semplici- per avviare i lavori di ristrutturazione sarà sufficiente una semplice comunicazione, anziché una autorizzazione
4) condhotel- in realtà si tratta di una misura per le imprese che riguarda il settore alberghiero. riguarda quelle strutture alberghiere che uniscono al servizio tradizionale l'attività di hotellerie in un'unità abitative a destinazione residenziale. i proprietari potranno trasformare le camere in abitazioni da vendere, sempre e quando queste non superino il 40% della superficie complessiva dell'hotel
le misure che rimangono fuori
1) ecobonus- è stata rimandata alla legge di stabilità la conferma al 2015 della detrazione al 65% per l'efficienza energetica e la prevenzione antisismica
2) regolamento edilizio unico - il regolamento uguale per tutti gli 8mila comuni italiani avrebbe dovuto prevedere norme e definizioni tecniche omogenee sul territorio nazionale