Blog
Non bisogna lasciarsi sedurre da chi promette che venderà l'immobile a dieci quando vale cinque
La crisi ha spazzato via chi si improvvisa agente immobiliare, dando maggior spazio a professionisti seri e responsabili. Ma ha anche cambiato le regole del gioco, per cui non è possibile mettere sul mercato immobili a cifre di desiderio. Per la prima volta dal 2011, nel primo semestre si è registrato un dato positivo nel numero delle transazioni, con un aumento che ha toccato in alcune zone anche il 20%. Questo dato potrebbe essere in parte influenzato dalla modifiche introdotte al regime fiscale a partire dal 1 gennaio 2014, che ha fatto sì che molti acquirenti abbiano spostato l’atto da dicembre a gennaio.
È innegabile che il numero delle transazioni è aumentato perché sono scesi i prezzi, dai picchi massimi del 2006-2007 nei centri delle grandi città sono diminuiti tra il 20 e il 30%, mentre nelle periferie si arriva tranquillamente al 30%, parlando di case usate. Diverso è il discorso per le nuove costruzioni, perché i costi di produzione sono maggiori.
Il prezzo degli immobili era alto rispetto al reddito procapite, la discesa dei prezzi è un segnale positivo perché adesso un maggior numero di persone può permettersi una casa. Oggi anche il numero delle proposte è in aumento, la gente sta acquisendo più fiducia. Naturalmente ora ci si aspetta riforme che garantiscano una pressione fiscale minore.
Parlando delle tipologie immobiliari, il segmento di lusso è uno di quelli che ha retto meglio la crisi; questo perché il segmento di lusso non interessa solo alla clientela italiana, ma anche agli stranieri. Chi compra immobili di lusso generalmente non ha bisogno di accedere al credito. Molte transazioni sopra i 500mila euro, sono concluse con persone che non avevano bisogno di accendere un mutuo. Sono famiglie che vogliono investire o comprano per i figli e non vogliono far gravare su di loro le rate di un finanziamento. Inoltre, le banche, per quanto a parole siano molto più aperte, in realtà danno soldi a chi soldi ce li ha già
Il cambiamento è un ritorno al passato, a una maggior professionalità, una maggiore attenzione verso il cliente. È avvenuta la riscoperta di quello che era l’agente immobiliare nel passato: una figura seria e professionale, non come, per lungo tempo è stato visto, quasi un piazzista, un venditore ambulante. Oggi sta riscoprendo la necessità di avere un agente immobiliare di fiducia, che sappia consigliarti. La scelta di buon agente immobiliare fa la differenza nella qualità dell’acquisto. Paradossalmente per andare avanti stiamo facendo un passo indietro, riscoprendo la figura a 360 gradi dell’agente immobiliare.
Sta all’acquirente o al venditore saper scegliere bene il proprio interlocutore, non lasciarsi sedurre da chi promette di vendere un immobile a dieci quando vale cinque, di non spaventarsi se l’interlocutore del mercato giusto e preparato può essere leggermente più severo. Se oggi io dico vale dieci e non incontro il mercato a un sette, domani dovrò vendere a cinque. Bisogna cercare di non mettere gli immobili sul mercato a cifre di desiderio, ma a cifre ragionevoli.
Il mandato in esclusiva è fondamentale e non esclude la collaborazione tra professionisti seri e responsabili. Noi abbiamo un network interno, che ci consente di collaborare con colleghi serissimi. In questo modo possiamo operare simultaneamente anche all’estero con una clientela russa, anglosassone e francese. In questo modo si portano capitali in Italia, anche se la nostra pressione fiscale spaventa un po’ gli investitori. Si dovrebbero adottare misure analoghe a quelle di altri Paesi, dove si concede il permesso di soggiorno permanente a chi spende più di una certa cifra per acquistare casa.